Un’altra figura storica di HMD Global ha deciso di lasciare il proprio incarico per dedicarsi ad altro. Stiamo parlando di Florian Seiche che nei giorni scorsi ha annunciato le proprie dimissioni da CEO di HMD Global per perseguire altre opportunità e iniziare un nuovo capitolo della propria carriera lavorativa.
Nel comunicato pubblicato sul proprio profilo LinkedIn, Seiche non fornisce i dettagli su ciò che andrà a fare. Si limita a ringraziare i propri collaboratori ma anche e soprattutto gli affezionati fan di Nokia che ancora oggi, nonostante tutto, continuano a dimostrare fiducia e fedeltà al brand finlandese.
La notizia giunge a due settimane di distanza dalla nomina di Lars Silberbauer a nuovo Chief Marketing Officer in sostituzione di Stephen Taylor arrivato in HMD Global nell’aprile del 2020.
Florian Seiche è una figura storica di HMD Global perché fin dalla nascita dell’azienda, nell’ormai lontano 2016, ha ricoperto il ruolo di Presidente. Nell’ottobre del 2017 ha poi preso il posto di Arto Nummela, un altro padre fondatore dell’azienda finlandese, per diventare Chief Executive Officer. Nel momento in cui scriviamo il nome del suo successore non è noto.
Quale sarà il nuovo corso di HMD Global (e dei dispositivi Nokia) dopo la dipartita di Florian Seiche lo scopriremo solo vivendo… sebbene al momento, nel mondo e nella vita di ognuno di noi, ci siano fatti e accadimenti ben più importanti e rilevanti.
Alla prima ambiziosa fase con Arto Nummela ha fatto seguito un netto ridimensionamento di obiettivi, con Seiche alla guida. Ma Nummela si era dimesso proprio perché aveva capito che i finanziatori non gli avrebbero lasciato fare quello che voleva. Se vogliamo Seiche può essere incolpato per avere accettato queste condizioni, anche se sono sicuro che lui dentro di sé riteneva di poter guidare il marchio da una transizione a basso profilo fino ad una nuova fase di prestigio…cosa che non si è verificata, da cui credo le (inevitabili?) dimissioni. Per questi motivi non prevedo nessun tipo di stravolgimento con il prossimo CEO finché prosegue la gestione in licenza a HMD…. L’unica che potrebbe dare una svolta è Nokia stessa, nella remota ipotesi che decidesse di riprendere in mano le redini del gioco.
@alex930 Direi che la parola “remota” è quello che più si addice oggi a Hmd. Tutto lontano tutto distante tutto incerto e sfumato. Appunto remoto. Forse un vero piano industriale chiamiamolo così non è ancora scritto…
Fortunatamente ci resta qualche argomento non fondamentale cui parlare ed appassionarci, grazie anche a Nokioteca. Sulle dimissioni di Florian Seiche, leggendo il ragionamento di Alex 930, c’è poco da aggiungere per quanto mi riguarda. Lo scenario è quello riassunto e non sembra possa cambiare granché con il cambio di guardia.
Auguro a Florian di proseguire con una brillante carriera lavorativa, ma spero che la sua strada non si incroci più con i telefoni Nokia.
Non voglio mettere in dubbio il suo operato, però ho sempre sperato che fosse un altro a guidare il percorso dei dispositivi Nokia.
Arto al mobile world congress 2017 disse di voler riportare il marchio Nokia tra i Top player. Florian invece non ha mai manifestato questa ambizione.
Ricordiamoci anche che lui prima di entrare in Nokia nel 2013 (poi in Microsoft mobile e infine HMD Global) era in HTC. Non è un caso che i fan di HTC erano felici del fatto che lui si fosse allontanato da HTC stessa
Mah, per quel che ricordo era Nummela che voleva mantenere un profilo basso. Intervistato sulla possibilità che gli smartphone Nokia potessero utilizzare le ottiche Zeiss rispose che questo non era nei programmi di Hmd, tant’è che il Nokia 6 ne era sprovvisto. Fu Seiche ad annunciare l’accordo con Zeiss subito dopo l’addio di Nummela, a chiamare MS per poter utilizzare la tecnologia Pureview, a introdurre Ozo Audio e a mettere in cantiere il Nokia 9, progetto molto ambizioso. Gli è andata male, anche perché a Nokia non interessava più di tanto entrare il competizione con i marchi più blasonati. Non c’è un piano industriale, la fabbrica in India da dove uscirono i primi smartphone in alluminio serie 6000 è tornata ad occuparsi di feature phone e per il resto si servono dei 5 o 6 “grossisti” cinesi che fabbricano smartphone conto terzi. Il limite per chiunque voglia cimentarsi in una scalata alle posizioni più alte è il sistema operativo, con un interfaccia utente che è sempre quella ed è piuttosto noiosa. Un ipotesi di rilancio? Convincere Apple a dare in licenza iOS, sarebbe clamoroso…